This is my translation of Sinistra Critica’s leaflet for tomorrow’s general strike in Italy – the advantage of a Catholic education. I’ve tried, as far as possible, to get rid of the trotspeak.  If you are a bit of a pedant you can check it against the original text underneath but I refuse to believe that any nit-picking quibblers would ever visit this site.

Thanks to Jorge for the video and Le avventure di Giufà’ for the pics.

 

Students and workers together for the General Strike. They won’t pay for your crisis!

The government’s so called “anti-crisis” plan launched in the last few days confirms that it wants to impose its politics.

Alms for the poor and millions of euros for the bankers and bosses. The people who are really responsible for the crisis, who for decades have grown rich through neo-liberal politics, privatisations and outsourcing under the slogan “less state and more market”, “private is good

“, are pocketing tens of millions from Berlusconi’s government while pesnioners, workers, people in insecure employment and the unemployed only get a bit of contemptible charity. Confindustria, the bosses’ organisation, is positive about the government’s proposal even if it is so greedy that it says it is not enough. Having pocketed all this cash the fat cats are getting ready to do as much as they can, using the crisis as an excuse, to exploit working people even more and to devastate the environment.

 

Meanwhile conditions at work are getting worse.

• Wages which have been stagnant for years thanks to the moderation of the joint union leaderships are rapidly being eroded by the increases in the prices of basic necessities.
• People have to work longer and harder and it’s harming their health.
• Our rights at work are under pressure and Confindustria wants to get rid of collective agreements.
• Insecurity at work is now a fact for workers on permanent contracts. Hundreds of thousands are receiving unemployment benefits, half a million people on short term contracts have been laid off and it is predicted that there will be two years of recession and massive unemployment.

CISL, UIL e UGL (the main union confederations) have accepted the government’s punitive course of action and share responsibility with the government and Confindustria.

But the growing and prolonged mobilisation which is spreading through students, teachers and researchers, the planned general strike of engineering workers and the public sector, the success of the strike and demonstration by retail and service sector workers, and the big national demonstration by rank and file trade unionists has led the CGIL to break the logjam and call a general strike for December 12th. The rank and file trade unionists are demanding that the strike has a very radical set of demands. The demonstrations on the 12th of December will once again be a great opportunity for workers and students to come together on the streets to shout together “We won’t pay for the crisis.”

The movement is fighting for concrete objectives which go beyond the CGIL’s moderate politics: the unconditional withdrawal of the Berlusconi government’s proposed legislation on teaching, an end to insecure employment, an incomes policy which redistributes earnings in favour of the working class, the defence of nationally agreed work contracts. When you have a crisis as serious as this one you have to respond with aims which are just as serious and radical and which can make the people responsible for the crisis pay for it.

• A stop to all redundancies, including those of people on temporary contracts.
• A large tax on big properties and profits and use the income to pay for massive public works.
• Support for workers’ incomes with a minimum wage of 1300 euro a month, unemployment benefit for anyone without work and a doubling of the minimum pension.
• Nationalise the banks to put them at the service of the country and guarantee public intervention to rebuild public services.

The general strike on the 12 must be only a beginning so that we can win as they won in France. We can beat Berlusconi’s government by deepening and uniting the struggles.

 

Studenti e lavoratori insieme per lo sciopero generale

NON PAGHERANNO LA VOSTRA CRISI!

Il cosiddetto piano “anticrisi” varato dal governo nei giorni scorsi conferma l’impostazione della sua politica:

Elemosina per i più poveri, miliardi di euro per banchieri e padroni. I veri responsabili della crisi che per decenni si sono arricchiti grazie alle politiche liberiste, alle privatizzazioni, alle esternalizzazioni, in nome degli slogan “meno stato e più mercato”, “privato è bello” incassano dal governo Berlusconi altre decine di miliardi, mentre ai pensionati, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai precari e ai disoccupati va solo una indegna elemosina. Confindustria valuta positivamente il decreto governativo, anche se la sua voracità insaziabile glielo fa giudicare “insufficiente”. Dopo aver incassato miliardi e miliardi nel periodo delle vacche grasse si apprestano a fare altrettanto con il pretesto della crisi, sfruttando ancor più la classe lavoratrice e saccheggiando il territorio e l’ambiente.

Intanto la sofferenza del mondo del lavoro prosegue e si aggrava:

• I salari, fermi da anni grazie alla moderazione delle piattaforme confederali, sono sempre più erosi dalla crescita dei prezzi dei generi di prima necessità;

• I ritmi di lavoro e gli orari di fatto si intensificano e minano la salute delle lavoratrici e dei lavoratori;

• I diritti nelle aziende si fanno sempre meno esigibili e la Confindustria ha l’obbiettivo di far saltare i contratti collett
ivi di lavoro;

• La precarietà del lavoro non colpisce solo i precari, ma ha ormai contagiato anche i lavoratori e le lavoratrici a tempo indeterminato; centinaia di migliaia sono già in cassa integrazione, mezzo milione di precari sono mandati a casa e si prevedono due anni di recessione con una massiccia disoccupazione.

CISL, UIL e UGL hanno accettato i provvedimenti governativi, ribadendo la loro complicità con la Confindustria e con il governo.

Ma la mobilitazione crescente, prolungata e diffusa degli/delle studenti, delle/degli insegnanti, delle dei ricercatrici/ricercatori, l’indizione dello sciopero generale dei metalmeccanici e dei lavoratori della Funzione pubblica, il successo dello sciopero e della manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio e del terziario e, già prima, la grande manifestazione nazionale dei sindacati di base, hanno indotto la CGIL a rompere gli indugi e a proclamare lo sciopero generale per il 12 dicembre. Altrettanto hanno fatto i sindacati di base, proclamando anch’essi lo sciopero su piattaforme più radicali. Le manifestazioni del 12 dicembre saranno, dunque, ancora una volta, una grande occasione per ritrovare in piazza insieme studenti e lavoratrici e lavoratori uniti a gridare insieme: «Noi la crisi non la paghiamo».

Al di là della piattaforma della CGIL, moderata come tutta la sua politica, il movimento si batte per obiettivi concreti: il ritiro senza condizioni dei decreti del governo Berlusconi-Tremonti-Gelmini in materia di istruzione, la stabilizzazione dei precari, una diversa politica salariale che ridistribuisca fortemente i redditi a favore delle classi lavoratrici, la difesa dei contratti nazionali di lavoro. Alla straordinaria gravità della crisi occorre rispondere con obbiettivi non meno straordinari e radicali, capaci di far pagare i responsabili della crisi.

• Blocco di tutti i licenziamenti, compresi quelli dei lavoratori precari;

• una grande patrimoniale per tassare le grandi proprietà e profitti trovando così le risorse per interventi pubblici straordinari;

• Sostegno al reddito dei lavoratori con l’istituzione di un salario minimo di 1.300 euro al mese e di una salario sociale triennale per chiunque resti senza lavoro e dal raddoppio delle pensioni minime;

• nazionalizzare le banche per metterle al servizio del paese e garantire un intervento pubblico per rilanciare servizi pubblici e stato sociale.

Lo sciopero generale del 12 deve essere solo un inizio, per provare a vincere come in Francia. Bloccare il Governo Berlusconi è possibile approfondendo e unificando le lotte.

www.sinstracritica.org